Sassalbo: quei cilindri volanti sui cieli italiani


Il 2001 è stato caratterizzato da numerosi avvistamenti di curiosi oggetti volanti a forma di tubi, cilindri, e sigari luminosi per tutta Italia. Distorsioni percettive, simbolismi inconsci che riemergono, fenomeni naturali o piuttosto sconosciuti prototipi aerei?

Tutto è iniziato alla fine di aprile di quest'anno; il primo "sigaro" volante è stato avvistato da Loredana, una signora di Saronno che ha raccontato ai propri familiari di avere osservato in cielo, complice una giornata molto serena, un poco al di sopra delle montagne verso nord, un oggetto luminoso, risplendente, simile ad un siluro molto smussato. Nella successiva ricostruzione rilasciatami, mi ha fornito un disegno approssimativo che rappresentava un aereomobile oblungo, luminescente, costituito da una piccola cupola sovrastante una sagoma a sigaro. Si era meravigliata molto del fatto che nessuna altra persona lo avesse potuto osservare, poichè l' oggetto si muoveva relativamente piano e si dirigeva orizzontalmente verso la città di Monza, e dunque in luoghi densamente abitati… Ma non è finita qui.
Il 14 giugno scorso, a Rivalta (TO), un gruppo di persone avvista un oggetto cilindrico, procedente in linea retta a velocità incredibile e proveniente dalla Val di Susa; ad un tratto, l'UFO si arresta sulla verticale tra Orbassano e Rivalta, inizia fluttuare nell' aria per qualche minuto, per poi scomparire in direzione di Pinerolo. 22 giugno, ore 7 del mattino: da Pontremoli, S. Stefano, Val di Magra, Sarzana, La Spezia, Carrara arrivano decine e decine di telefonate ai Vigili del Fuoco ed ai Carabinieri, e persino al centralino della base dell'Aereonautica di Cadimare (SP) che segnalano tutte l'avvistamento di un misterioso cilindro color alluminio. Il Colonnello Piergiuseppe Felisso, comandante della base di Cadimare, esclude la possibilità che "all'ora dell'avvistamento vi fossero aerei militari in volo nella zona".

La cronaca delle apparizioni

Numerosi altri avvistamenti si sono susseguiti in altre regioni italiane, da nord a sud; molti avevano come denominatore comune un oggetto cilindrico e rettangolare. Il caso più clamoroso (e famoso), ancora una volta caratterizzato dalla misteriosa apparizione di un oggetto volante descritto come " tubo, fuso o cilindro", e che ha letteralmente portato agli onori della cronaca nazionale un modesto e montano paesino della Lunigiana, è quello accaduto a Sassalbo…
Il curioso fenomeno che ha avuto inizio intorno alla metà di giugno, proprio mentre si stava svolgendo a Parma una conferenza del Centro Ufologico Nazionale sugli avvistamenti UFO in Lunigiana, e che è stato osservato da una trentina di abitanti del luogo, continua ancor oggi a ripresentarsi ed a non avere spiegazioni plausibili.
Le relazioni stilate dagli investigatori ed esposte durante il Convegno ufologico dell' 11 agosto scorso (al quale, oltre a chi scrive, hanno partecipato esponenti di vari gruppi ufologici, recatisi anche sul luogo dell'avvistamento: CUN, CISU, GORU ecc...) hanno evidenziato come tipologia ricorrente dell'oggetto fosse principalmente un oggetto cilindrico lungo circa 15/20 metri, apparentemente metallico, simile ad un "braccio di una gru" che rifletteva i fari delle auto e che oscillava con un moto lento ma costante.
Le osservazioni di questo fenomeno si sono ripetute molte altre volte elevando in modo cospicuo il numero delle testimonianze, garantendo al caso una credibilità sempre più accertabile.
Sono state scattate fotografie dell'oggetto in questione, esaminate poi accuratamente tramite computer; esse hanno delineato solo la consistenza veridica dell'oggetto; sono state vagliate le più disparate ipotesi sulla natura dell'oggetto: un nuovo tipo di pallone sonda, un prototipo dell'ormai "dismessa" installazione NATO. Assoluta l'attendibilità delle testimonianze raccolte, fra
l'estate e l'autunno (il misterioso aeromobile è difatti apparso almeno in quattro diverse occasioni; ancora in ottobre, accompagnato da ulteriori manifestazioni luminose)..
Marco Peruzzi, ufologo e "guida" del portale ufologico Internet SuperEva, si è ripetutamente recato a Sassalbo ad investigare. L'ultima volta, racconta, "accompagnato da alcuni collaboratori, ho cercato di videoregistrare delle sfere luminose bidimensionali che apparivano e scomparivano; mutavano in larghezza le proprie dimensioni e scomparivano nella frazione di pochi secondi; ho inoltre potuto assistere alla successiva comparsa di una infinità di lampi di energia che cambiavano il proprio assetto creando forme strane, che passavano dall'ovale al cilindro alla croce latina. Durante questo fenomeno le creste del Monte Alto (dove sono state compiute la maggior parte delle rilevazioni fisiche da parte degli investigatori UFO) sembravano brulicare di lumini fluorescenti".
Quale spiegazione fornire per questa questa incredibile piroctenia luminosa? Quasi subito si è
pensato ad un fenomeno di elettricità statica non comune, e si è successivamente trovata una possibile analogia con i plasmi energetici e luminosi di Hessdalen, studiati attualmente da un team del CNR capitanato dall' astrofisico Massimo Teodorani (vedasi GdM n.359).

Un famoso antecedente storico-bibliografico

Gli ultimi accadimenti di Sassalbo e le particolari descrizioni di molti dei fenomeni occorsi rammentano la descrizione di una celebre apparizione accaduta il 14 aprile 1561 a Norimberga, ben nota agli ufologi. Di quell'evento esiste un "volantino" illustrato, oggi conservato nella Biblioteca di Zurigo, in cui si vedono sfere, croci e tubi piccoli e grandi che apparvero in cielo e che furono considerate in quell' epoca, moniti divini forieri di guerra e sventure.
Il celebre psicologo C. G. Jung si interessò all'episodio e vi trovò numerose correlazioni con i moderni avvistamenti UFO; le croci che tendevano dinamicamente ad unirsi, per Jung assunsero significati mistico-alchemici, e vennero associate ai mandala, simboli dell'intersezione cosmica che conduce ai quattro angoli del mondo ed assumenti anche la funzione di baluardi magici per la difesa, mentre i tubi o " sigari" vennero associati alle cosidette "astronavi-madri" descritte dai cultori dei dischi volanti.
Alla luce di quanto scritto, è dunque lecito domandarsi per quale motivo, sia nel nostro passato che nei tempi odierni vengano riportate descrizioni di oggetti aventi forme lenticolari e soprattutto molto frequentemente di foggia cilindrica. Lo stesso Jung sottolineò come avesse più volte raccolto testimonianze inerenti rappresentazioni ed immagini simili a queste due morfologie attribuite a ciò che sembra un mito "vivente" con radici nel passato ma in continua evoluzione…
Lo psicologo svizzero si accorse che molti studiosi liquidavano troppo frettolosamente la questione, asserendo che queste osservazioni erano causate da distorsioni percettive, ossia da fraintendimenti nell' identificazione di un oggetto posto in condizioni di cattiva visibilità, oppure da false illusioni e da spiccata immaginazione! A suo giudizio, questo era antietico e soprattutto antiscientifico: infatti anche l'illusione è qualcosa in sè! Non si può negare la realtà solo perchè insolita; spesso, inoltre, viene frettolosamente etichettato come fenomeno "privo di senso" tutto ciò che non si adatta alle idee o alle nozioni accettate universalmente!
E per spiegare le sue affermazioni Jung soleva indicare automobili ed aereoplani, dicendo che prima di venire costruiti essi erano stati "pura immaginazione"…

Un enigma irrisolto

Da ciò se ne deduce che non è assolutamente possibile sottovalutare ciò che è accaduto quest'estate a Sassalbo ed in molte altre parti della nostra penisola: non si può negare l'evidenza di un fenomeno che porta alla luce la incontestabile constatazione che qualcosa di anomalo, assumente forme diverse, ma pertinente al nostro mondo reale, viene osservato nei nostri spazi celesti.
L'enigma dei cilindri volanti, o dei sigari luminescenti che più volte ha interessato l'Italia, (come quello famosissimo accaduto nel 1983 che venne osservato nei cieli di mezza Europa e di cui si interessarono sia i media che gli osservatori astronomici), continua a stimolare la nostra curiosità e la logica e conseguente aspirazione di riuscire a comprenderne la causazione.
È pur vero che in molti casi tutto possa essere anche ricondotto a fenomeni naturali terrestri o cosmici (come meteore ed altri bolidi naturali), oppure a prototipi aerei ancora sconosciuti, tuttavia in una piccola ma significativa percentuale di casi (compreso quello occorso a Sassalbo) le spiegazioni adotte risultano insufficienti; ed in tal caso è compito della Scienza soffermarsi a riflettere ed adottare nuovi metodi interpretativi più consoni agli atipici ed insoliti eventi.

Stefania Genovese

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